Orizzonti in Sierra Leone – Gennaio 2023
Nota di Franco Casadei
L’Associazione Orizzonti di Cesena continua a sostenere la St. Mary’s Home in Sierra Leone. Una casa di accoglienza che da alcuni anni ospita diversi orfani, rimasti tali a causa di una epidemia di virus Ebola che ha lasciato senza genitori migliaia di bambini. Circa una volta all’anno alcuni dei nostri volontari di Orizzonti si recano da Cesena a Freetown, capitale della Sierra Leone, per incontrare i bambini e i loro educatori e per fare de visu il punto della situazione con il nostro referente Daniel Sillah che per tanti anni è stato “nostro” ospite a Cesena e da tempo è tornato nel suo paese per “restituire al suo popolo il bene che è stato fatto a lui” (parole sue).
Ci fa piacere fare il punto della situazione a distanza di alcuni anni dalla apertura della Casa. Diversi bambini si stanno facendo grandi ed alcuni sono già adolescenti, per cui si pone, per loro, la domanda su cosa fare “da grandi”. C’è chi ha dentro di sé grandi aspettative, di fare magari il medico o l’ingegnere. Altri invece che amano meno lo studio desiderano imparare un mestiere appena finita la scuola dell’obbligo. In Sierra Leone conoscere un mestiere significa avere un’entrata economica assicurata e potersi autonomizzare per la propria sopravvivenza. E potere in tal modo creare le condizioni di vita per un futuro non più dipendente da altri. Per noi “aiutarli a casa loro”, significa questo e non altro! Cioè renderli artefici del proprio futuro, senza bisogno di fuggire dal proprio luogo d’origine.
Daniel e sua moglie Lucy, tenendo conto delle attitudini dei bambini hanno proposto di organizzare corsi di formazione lavorativa.
Al momento due di questi corsi sono già stati in parte finanziati e stanno iniziando:
1- Un corso di CUCITO della durata di 12 mesi, proposto a bambine e bambini della Casa St. Mary, aperto anche ai bambini del villaggio vicino. IL costo del progetto è di € 7.500 e comprende le spese per il materiale e per la formazione.
2- Un corso per ORTOLANO della durata di 8 mesi con la costruzione di serre. Da alcuni anni nelle adiacenze della Casa, Giovanni Cuni e Franco Zamagni di Cesena – esperti in orticoltura – hanno impiantato un grande orto di circa 2000 metri per la produzione di verdure ed ortaggi che servono per l’alimentazione dei bambini che, fra l’altro, si stanno appassionando e danno una mano nella raccolta degli ortaggi. mentre alcuni giovani, di cui alcuni provenienti dal villaggio vicino, si sono mostrati molto interessati alla coltivazione dei terreni.
Fra i motivi che ci muovono ad andare periodicamente c’è anche quello di constatare l’andamento dell’orto. Siccome il clima della Sierra Leone è quanto mai bizzarro (mesi di pioggia ininterrotta alternati a mesi di siccità!), si è compreso che il modo di coltivare in quella regione è molto diverso dal nostro. Per cui siamo stati spinti ad un progetto per adeguare la struttura al clima. Si è constatato che oltre l’irrigazione e la filtrazione delle acque – che con una donazione siamo riusciti ad attivare – necessita la costruzione di serre a protezione degli ortaggi. E si è anche pensato ad un Corso per i ragazzi della Casa e dei dintorni, in modo da farli diventare autonomi nel coltivare terreni agricoli, sviluppando le coltivazioni ed anche per consentire un domani, in particolare alle donne, di realizzare orti privati per i propri bisogni alimentari ed eventualmente vendere i prodotti in esubero.
Il costo previsto – per cui stiamo raccogliendo donazioni – è di 32.840 €. Comprende la quota spettante ad un maestro ortolano per 8 mesi, la formazione di 5 ragazzi, tutto il materiale occorrente, l’innalzamento delle serre, un magazzino, ecc. Sono già stati raccolti per il 50% del budget totale, rimane da raccogliere euro 16.500. Intanto sono cominciati i lavori di costruzione della serra con l’impianto delle fondamenta.
N.B. I nostri volontari sono appena rientrati dalla Sierra Leone dove hanno fatto il punto della situazione della Casa ed in particolare hanno potuto definire gli ultimi aspetti del Corso per Ortolano, verificare l’andamento dei lavori per le fondamenta della serra ed essere presenti all’avvio del corso di Cucito.
Il racconto di Iva e Giovanni
Iva Buda racconta del corso di cucito che è appena iniziato con grande gioia dei partecipanti. Adama, l’educatrice è molto bene inserita e considerata nei villaggi limitrofi, dove ha intessuto relazioni amichevoli e di rispetto. Insieme a Lucy, moglie di Daniel, si è recata nel villaggio per capire chi fosse fortemente motivato a partecipare, così sono stati individuati i corsisti. La formazione è appena cominciata ma già sono emerse aspettative, in particolare una donna con un bimbo piccolo si reca nel luogo dove si svolge il corso anche al di fuori degli orari di lezione per poter utilizzare per più tempo la macchina da cucire evidenziando un alto livello di aspirazione per il lavoro di sarta. Per la popolazione diventa anche un’opportunità di vedere ambienti belli e ordinati e un’educazione al rispetto della puntualità e di alcune abitudini buone che sul posto non sono affatto scontate, come avvisare se una volta non si può essere presenti. Poi riferisce che Adama necessita di un aiuto nella gestione quotidiana dei bambini/ragazzini della St. Mary e ha individuato nel villaggio Anna, una ragazza di 20 anni orfana, che si è rivelata un’ottima collaboratrice. Per quanto riguarda la casa sono stati individuati alcuni interventi di ristrutturazione necessari: è prioritario il tetto del grande gazebo esterno, sotto il quale si svolgono le principali attività della vita dei bambini e anche i corsi di formazione, infatti la copertura di frasche è forata in molti punti e quindi entrano acqua e sole. Altra modifica indispensabile riguarda il luogo in cui Adama cucina, visto che lo fa per terra su delle pietre e soffre di mal di schiena, sarebbe utile alzare il piano di cottura con un muretto. Si potrebbero utilizzare i mattoni già fabbricati per le fondamenta della serra.
Giovanni Cuni esprime profonda gratitudine per l’esperienza vissuta, la stessa cosa vale per gli altri volontari e compagni di viaggio. Riguardo alla serra riferisce sullo stato dei lavori, una volta arrivati i materiali, i mattoni sono stati fabbricati a mano sul posto, lui stesso si è meravigliato dell’impegno e sollecitudine con cui Daniel abbia saputo far procedere l’impianto delle fondamenta. Tutto procede bene, la struttura sta venendo su in maniera ottima tanto che alcuni vicini vengono a osservare e un americano sta addirittura copiando il lavoro! Si prevede che la serra possa essere ultimata a fine febbraio. Il telone di copertura è l’unico materiale che in loco non si trova e probabilmente bisognerà acquistarlo in Italia e spedirlo.
La realtà della St. Mary sta diventando un importante punto di incontro con la popolazione locale e questo interscambio di esperienze potrebbe nel tempo aumentare.